Qualcosa di strano stava accadendo; la RAM (Random Access Memory) era finita; i sensi di ragno del supremo erano sovraccarichi ed avevano cominciato a swappare. Le guerre sulla terra aumentavano a dismisura, ma in contrapposizione a Wall Street il prezzo delle azioni dei candelotti di dinamite era improvvisamente ed inspiegabilmente calato. Una mossa azionaria sbagliata, la sera prima gli era costata ben 347 milioni di dollari. Il supremo aveva ingaggiato il sultano ed il suo team di sviluppatori per realizzare una pagina web in cui inserendo latitudine e longitudine, magicamente,automaticamente e quantunquamente, si sarebbe aperta una finestra di google earth che puntava nei dintorni del punto prescelto. La realizzazione di un sistema software di cotanta potenza aveva richiesto mesi e mesi di lavoro, ma il risultato fu eccezzionale veramente. I primi test dello straordinario strumento informatico furono effettuati nei campi di canna da zucchero del kamikaze. La situazione sembrava normale ed il raccolto buono. Fotografando, invece, l'oceano si intravedeva chiaramente il galeone del Pavone che faceva la sponda fra Cina e Cuba.
Il supremo, ormai, sapeva per esperienza che il piano A, capitanato dal sultano e dal suo software sarebbe fallito miseramente; aveva per ciò pronto il famosissimo ed infallibile piano B.
Il supremo era conosciuto nei trinacri sobborghi anche come il puparo ed aveva ingaggiato un tale Geppetto affinché gli costruisse un nuovo burattino. Geppetto era un ex spia del kgb e non gli fu difficile entrare a Cuba con gli onori di Fidel. Presentatosi al kamikaze, che a Cuba era conosciuto anche come mastro ciliegia, si accordò per l'acquisto di un tronco, di ciliegio appunto, che diceva di voler salvare dalla distillazione. Tornato in trinacria, Geppetto sottopose il tronco a molteplici analisi, prendendolo pure a colpi di ascia per trasformarlo in un burattino. C'era però qualcosa di strano: il tronco sembrava essere vivo, alcune volte parlava pure. Successive analisi spettro-elettrografiche approfondite mostrarono infatti che il tronco era radioattivo ed in particolare contaminato da uranio impoverito.
Il sospetto s'impadronì del supremo come la gelosia del lunatico. Si stavano producendo nuove armi all'uranio impoverito? Si stava tentando di farlo fuori? Adesso fare qualcosa aveva priorità massima.
Il nuovo burattino era ormai pronto ed addestrato ad obbedire ciecamente ai fili del puparo. Ma da solo pinocchio, così il puparo aveva battezzato il burattino di ciliegio, non bastava! Serviva un organizzazione organizzata!
Il puparo aveva individuato una banda di quartiere composta da sette nani ed una donna dai facili costumi che si faceva chiamare Biancaneve; per fare lo spacchioso, ingaggio anche una tale Cenerentola affinché lavasse, cucinasse e stirasse per provvedere ai sette nani; Biancaneve era una donna moderna e non voleva fare un cazzo, o forse quello si.
Il piano B si componeva di due fasi.
La prima fase. Pinocchio si sarebbe gettato nell'oceano e sarebbe arrivato a Cuba trasportato da una balena dalla quale si sarebbe volutamente fatto inghiottire. I nani nel frattempo avrebbero scavato una galleria che dalla cantina del supremo, passando per lo stretto di Gibilterra, sarebbe sbucata direttamente sotto i capannoni del kamikaze. Il puparo avrebbe potuto percorrerla con la sua Giardinetta abarth. I nani cominciarono a scavare subito; picconare e spalare terra era lavoro duro, ma la sera tornati a casa Biancaneve li accudiva con amore. I nani mettevano i loro sette lettini uno accanto all'altro, Biancaneve vi si sdraiava sopra, concedendo tutti i suoi sette orifizi. Dotto e Mammolo si infilavano sotto la sottana, Eolo e Cucciolo le soffiavano sulle orecchie, Gongolo e Pisolo si riscaldavano con le narici, Brontolo è ovvio. Cenerentola nel frattempo, accudiva il fuoco, lavava i panni dei nani, preparava la colazione e scopava a terra. Pinocchio arrivato a Cuba avrebbe provveduto ad assumere un intero esercito di pupi; il puparo aveva infatti bandito un concorso per soli titoli in cui bastava inviare solo un CUrriculum BAstardo.
La seconda fase. I nani si sarebbero fatti assumere come masticatori di foglie di canna da zucchero e si sarebbero infiltrati fra gli operai. Cenerentola col curriculum che aveva, ma non senza la raccomandazione del puparo in persona, sarebbe stata assunta come ``bruciatore manager''; avrebbe fatto invaghire il kamikaze mostrandogli velatamente la zucca ed attirandolo, prima della mezzanotte, ad entrare nella sua carrozza. Il compito più difficile toccava però a Biancaneve. Il puparo non si fidava di nessuno nemmeno del Pavone; anche lui poteva essere coinvolto nel presunto complotto. Biancaneve doveva gettarsi in mare e quindi dopo essersi fatta salvare dal Pavone avrebbe dovuto subdolamente sedurlo per carpirgli il diario di bordo e la mappa del tesoro.
Raccolte le informazioni ed addestrato l'esercito di pupi, bisognava solo aspettare il momento propizio per sferrare l'attacco. I pupi, ignari del pericolo, si sarebbero lanciati in massa contro il kamikaze. Senza paura, guidati dai fili del puparo, sarebbero corsi incontro alla morte. L'esercito di pupi era comandato da quattro legatus: il passivo, il dissociato, il sultano ed appunto pinocchio. Il puparo utilizzava il mignolo e l'anulare della mano destra per muovere i fili del passivo, il medio l'indice ed il pollice della stessa mano per il dissociato. Il mignolo, il pollice ed il medio della mano sinistra comandavano invece i fili del sultano, le restanti dita, assieme al medio che era in comune, comandavano pinocchio che però a causa delle radiazioni di uranio viveva, in parte, di vita propria. In accordo alla struttura dell'impero romano, il più grande e complesso strumento di guerra mai ideato, i quattro pupi legatus avrebbero comandato una legione composta da dieci coorti, una per ognuna delle loro dita; ogni coorte sarebbe stata composta da 6 centurie di 69 centurioni.
I fili si sarebbero intrecciati in una complessa ed intricata ragnatela che solo i sensi di ragno del supremo puparo sarebbero stati in grado comprendere e districare. Le prede sarebbero rimaste inevitabilmente appiccicate ed intrappolate nell'apparentemente incomprensibile intreccio. Il supremo aracnide si sarebbe quindi avvicinato ed usando il suo opistosoma peduncolato ed i suoi cheliceri veleniferi ad uncino, avrebbe tramortito ed ucciso le vittime succhiando i loro liquidi interni con i pedipalpi, le piccole zampe a funzione sia sensoriale che copulatrice se le vittime fossero state femmine.
Tutto era pronto. I satelliti spia e google earth osservavano implacabili, ma c'erano tanti interrogativi. E se il software del sultano fosse stato attaccato da flotte di bachi da seta? I quattro pupi legatus sarebbero stati in grado di guidare l'esercito alla vittoria? Avrebbero avuto il coraggio di lanciarsi verso la morte pupando in prima linea?
La prima piccola prova sarebbe stata sufficiente per sferrare l'attacco finale.
Era tutto nelle delicate manine, cosparse di Nivea, di Cenerentola e Biancaneve. Avrebbero, le due donne, saputo fare il loro dovere?
Il supremo, ormai, sapeva per esperienza che il piano A, capitanato dal sultano e dal suo software sarebbe fallito miseramente; aveva per ciò pronto il famosissimo ed infallibile piano B.
Il supremo era conosciuto nei trinacri sobborghi anche come il puparo ed aveva ingaggiato un tale Geppetto affinché gli costruisse un nuovo burattino. Geppetto era un ex spia del kgb e non gli fu difficile entrare a Cuba con gli onori di Fidel. Presentatosi al kamikaze, che a Cuba era conosciuto anche come mastro ciliegia, si accordò per l'acquisto di un tronco, di ciliegio appunto, che diceva di voler salvare dalla distillazione. Tornato in trinacria, Geppetto sottopose il tronco a molteplici analisi, prendendolo pure a colpi di ascia per trasformarlo in un burattino. C'era però qualcosa di strano: il tronco sembrava essere vivo, alcune volte parlava pure. Successive analisi spettro-elettrografiche approfondite mostrarono infatti che il tronco era radioattivo ed in particolare contaminato da uranio impoverito.
Il sospetto s'impadronì del supremo come la gelosia del lunatico. Si stavano producendo nuove armi all'uranio impoverito? Si stava tentando di farlo fuori? Adesso fare qualcosa aveva priorità massima.
Il nuovo burattino era ormai pronto ed addestrato ad obbedire ciecamente ai fili del puparo. Ma da solo pinocchio, così il puparo aveva battezzato il burattino di ciliegio, non bastava! Serviva un organizzazione organizzata!
Il puparo aveva individuato una banda di quartiere composta da sette nani ed una donna dai facili costumi che si faceva chiamare Biancaneve; per fare lo spacchioso, ingaggio anche una tale Cenerentola affinché lavasse, cucinasse e stirasse per provvedere ai sette nani; Biancaneve era una donna moderna e non voleva fare un cazzo, o forse quello si.
Il piano B si componeva di due fasi.
La prima fase. Pinocchio si sarebbe gettato nell'oceano e sarebbe arrivato a Cuba trasportato da una balena dalla quale si sarebbe volutamente fatto inghiottire. I nani nel frattempo avrebbero scavato una galleria che dalla cantina del supremo, passando per lo stretto di Gibilterra, sarebbe sbucata direttamente sotto i capannoni del kamikaze. Il puparo avrebbe potuto percorrerla con la sua Giardinetta abarth. I nani cominciarono a scavare subito; picconare e spalare terra era lavoro duro, ma la sera tornati a casa Biancaneve li accudiva con amore. I nani mettevano i loro sette lettini uno accanto all'altro, Biancaneve vi si sdraiava sopra, concedendo tutti i suoi sette orifizi. Dotto e Mammolo si infilavano sotto la sottana, Eolo e Cucciolo le soffiavano sulle orecchie, Gongolo e Pisolo si riscaldavano con le narici, Brontolo è ovvio. Cenerentola nel frattempo, accudiva il fuoco, lavava i panni dei nani, preparava la colazione e scopava a terra. Pinocchio arrivato a Cuba avrebbe provveduto ad assumere un intero esercito di pupi; il puparo aveva infatti bandito un concorso per soli titoli in cui bastava inviare solo un CUrriculum BAstardo.
La seconda fase. I nani si sarebbero fatti assumere come masticatori di foglie di canna da zucchero e si sarebbero infiltrati fra gli operai. Cenerentola col curriculum che aveva, ma non senza la raccomandazione del puparo in persona, sarebbe stata assunta come ``bruciatore manager''; avrebbe fatto invaghire il kamikaze mostrandogli velatamente la zucca ed attirandolo, prima della mezzanotte, ad entrare nella sua carrozza. Il compito più difficile toccava però a Biancaneve. Il puparo non si fidava di nessuno nemmeno del Pavone; anche lui poteva essere coinvolto nel presunto complotto. Biancaneve doveva gettarsi in mare e quindi dopo essersi fatta salvare dal Pavone avrebbe dovuto subdolamente sedurlo per carpirgli il diario di bordo e la mappa del tesoro.
Raccolte le informazioni ed addestrato l'esercito di pupi, bisognava solo aspettare il momento propizio per sferrare l'attacco. I pupi, ignari del pericolo, si sarebbero lanciati in massa contro il kamikaze. Senza paura, guidati dai fili del puparo, sarebbero corsi incontro alla morte. L'esercito di pupi era comandato da quattro legatus: il passivo, il dissociato, il sultano ed appunto pinocchio. Il puparo utilizzava il mignolo e l'anulare della mano destra per muovere i fili del passivo, il medio l'indice ed il pollice della stessa mano per il dissociato. Il mignolo, il pollice ed il medio della mano sinistra comandavano invece i fili del sultano, le restanti dita, assieme al medio che era in comune, comandavano pinocchio che però a causa delle radiazioni di uranio viveva, in parte, di vita propria. In accordo alla struttura dell'impero romano, il più grande e complesso strumento di guerra mai ideato, i quattro pupi legatus avrebbero comandato una legione composta da dieci coorti, una per ognuna delle loro dita; ogni coorte sarebbe stata composta da 6 centurie di 69 centurioni.
I fili si sarebbero intrecciati in una complessa ed intricata ragnatela che solo i sensi di ragno del supremo puparo sarebbero stati in grado comprendere e districare. Le prede sarebbero rimaste inevitabilmente appiccicate ed intrappolate nell'apparentemente incomprensibile intreccio. Il supremo aracnide si sarebbe quindi avvicinato ed usando il suo opistosoma peduncolato ed i suoi cheliceri veleniferi ad uncino, avrebbe tramortito ed ucciso le vittime succhiando i loro liquidi interni con i pedipalpi, le piccole zampe a funzione sia sensoriale che copulatrice se le vittime fossero state femmine.
Tutto era pronto. I satelliti spia e google earth osservavano implacabili, ma c'erano tanti interrogativi. E se il software del sultano fosse stato attaccato da flotte di bachi da seta? I quattro pupi legatus sarebbero stati in grado di guidare l'esercito alla vittoria? Avrebbero avuto il coraggio di lanciarsi verso la morte pupando in prima linea?
La prima piccola prova sarebbe stata sufficiente per sferrare l'attacco finale.
Era tutto nelle delicate manine, cosparse di Nivea, di Cenerentola e Biancaneve. Avrebbero, le due donne, saputo fare il loro dovere?
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