Io dico una delle mie minchiate tipo:''...una ricerca affannosa di cibo come se ci fosse un buco da riempire...``.
Chi decide di mettersi a dieta.
Con il losco, accompagnati da un allegro e ritmicamente altalenante ritornello, ci guardiamo in faccia e non riusciamo a smettere di ridere.
Il Kamikaze dice ''io sono più grosso di lui ma mangio meno``.
La pianta carnivora, in silenzio, divora tutto e tutti e complotta contro il supremo ed i suoi scarni sottoposti.
Eravamo io, Fidel, il losco, il lunatico, il postino et dulcis in fundo la lasciva all'osteria la ``comida''. La specialità della casa per tutti: il cerdo adentro la yuca; come al solito.
Il postino stava andando ad ordinare quando il lunatico, con agitato fare inconsulto, lo aggredisce dicendogli: ``Sei un coglione! Sei un coglione! Io ho sempre preso un insalata! Voglio la solita insalata non quell'impasto di potassio, proteine e carboidrati del cerdo adentro la yuca! Io ci tengo alla mia salute!''. Alla fine della frase, con il calmo fare pacato che lo contraddistingue, sferrò un pugno diritto sul naso del postino facendogli rientrare il setto nel cervello ed uccidendolo sul colpo. Finì lui le ordinazioni, poi tornò a sedere; una cameriera intanto aveva gettato il corpo esanime del postino sul ciglio della strada e puliva le ultime chiazze di sangue miste a molliche di pane per evitare che il gres porcellanato del pavimento si macchiasse irrimediabilmente. Arrivarono le pietanze; prima la specialità della casa, l'insalata arrivo un minuto dopo. Il lunatico mi sedeva accanto. Avevo appena inserito il coltello nella yuca quando mi accorsi che il cerdo si muoveva di moto proprio. ``Cazzo è ancora vivo'', pensai; mi voltai a destra e mi accorsi che il lunatico aveva cominciato a mangiare, nel mio piatto, prima di me. Con un coltello ed una forcone era intento ad affettare il mio stinco di cerdo. Il lunatico è pericoloso così com'é, figuriamoci con un coltello in mano: decisi di fare finta di niente e lui continuo indisturbato a mangiare il cerdo fino all'arrivo della sua insalata. Il pavimento era di nuovo pulito ed asciutto; tutto era tornato alla normalità. I cani avevano cominciato a divorare le carni del postino ed il cameriere stava arrivando imbracciando il piatto con l'insalata. Furono tre metri interminabili. Il lunatico fissava e scrutava il piatto e le cibaglie in esso contenute. C'erano: tre fette di prosciutto magro di cerdo nero, sei pezzi di mozzarella fatte con latte fresco di nutrice cubana, quattro foglie di Cichorium intybus miste a cubetti di canna da zucchero e mais bollito nel burro (fatto sempre con latte di nutrice cubana). Nell'angolo due teneri cuori di palma guarniti con del rum alla ciliegia, delle fettine di carote, radicchio e yuca bollita adornavano la romantica scena. Ricevuto il piatto il lunatico fisso minacciosamente il cameriere che spaventato chiese: ``Desidera altro signore?''. Il lunatico rispose: ``Si! Una ciotola d'olio extra vergine di semi di girasole, del sale, del pepe ed una forma di pane bianco di circa un chilo e mezzo''. Il cameriere arrivò subito portando quanto richiesto dal lunatico. Finalmente potevo mangiare: eravamo solo io ed il mio rancio, o quello che ne era rimasto. Il lunatico mangiò avidamente l'insalata in pochi secondi, spezzo la forma di pane con le mani unte e la ingoio morta affogata nell'olio. La ciotola dell'olio luccicava come se fosse stata lucidata con smac brillacciaio, ma era rimasto un tozzo di pane di circa 118 grammi: il lunatico decise di condirla con i brandelli di carne appiccicati sui rimasugli ossei nel piatto del losco ed ingrassarla strofinandola nel mio bisunto piatto. Ingoiò quell'ultima fetta senza che essa si accorgesse di essere circondata da un canale rivestito di papille gustative.
Eravamo tutti senza parole, la forza di volontà del lunatico nel rispettare la dieta era dirompente, ci aveva travolto: volevamo metterci tutti a dieta..
Il losco, a questo punto, posò il lunatico sulle sue gambe e battendogli le spalle aspetto pazientemente che facesse il ruttino; ci volle un po dato che non aveva neanche ordinato la sua solita Bucanero triplo malto.
Chi decide di mettersi a dieta.
Con il losco, accompagnati da un allegro e ritmicamente altalenante ritornello, ci guardiamo in faccia e non riusciamo a smettere di ridere.
Il Kamikaze dice ''io sono più grosso di lui ma mangio meno``.
La pianta carnivora, in silenzio, divora tutto e tutti e complotta contro il supremo ed i suoi scarni sottoposti.
Eravamo io, Fidel, il losco, il lunatico, il postino et dulcis in fundo la lasciva all'osteria la ``comida''. La specialità della casa per tutti: il cerdo adentro la yuca; come al solito.
Il postino stava andando ad ordinare quando il lunatico, con agitato fare inconsulto, lo aggredisce dicendogli: ``Sei un coglione! Sei un coglione! Io ho sempre preso un insalata! Voglio la solita insalata non quell'impasto di potassio, proteine e carboidrati del cerdo adentro la yuca! Io ci tengo alla mia salute!''. Alla fine della frase, con il calmo fare pacato che lo contraddistingue, sferrò un pugno diritto sul naso del postino facendogli rientrare il setto nel cervello ed uccidendolo sul colpo. Finì lui le ordinazioni, poi tornò a sedere; una cameriera intanto aveva gettato il corpo esanime del postino sul ciglio della strada e puliva le ultime chiazze di sangue miste a molliche di pane per evitare che il gres porcellanato del pavimento si macchiasse irrimediabilmente. Arrivarono le pietanze; prima la specialità della casa, l'insalata arrivo un minuto dopo. Il lunatico mi sedeva accanto. Avevo appena inserito il coltello nella yuca quando mi accorsi che il cerdo si muoveva di moto proprio. ``Cazzo è ancora vivo'', pensai; mi voltai a destra e mi accorsi che il lunatico aveva cominciato a mangiare, nel mio piatto, prima di me. Con un coltello ed una forcone era intento ad affettare il mio stinco di cerdo. Il lunatico è pericoloso così com'é, figuriamoci con un coltello in mano: decisi di fare finta di niente e lui continuo indisturbato a mangiare il cerdo fino all'arrivo della sua insalata. Il pavimento era di nuovo pulito ed asciutto; tutto era tornato alla normalità. I cani avevano cominciato a divorare le carni del postino ed il cameriere stava arrivando imbracciando il piatto con l'insalata. Furono tre metri interminabili. Il lunatico fissava e scrutava il piatto e le cibaglie in esso contenute. C'erano: tre fette di prosciutto magro di cerdo nero, sei pezzi di mozzarella fatte con latte fresco di nutrice cubana, quattro foglie di Cichorium intybus miste a cubetti di canna da zucchero e mais bollito nel burro (fatto sempre con latte di nutrice cubana). Nell'angolo due teneri cuori di palma guarniti con del rum alla ciliegia, delle fettine di carote, radicchio e yuca bollita adornavano la romantica scena. Ricevuto il piatto il lunatico fisso minacciosamente il cameriere che spaventato chiese: ``Desidera altro signore?''. Il lunatico rispose: ``Si! Una ciotola d'olio extra vergine di semi di girasole, del sale, del pepe ed una forma di pane bianco di circa un chilo e mezzo''. Il cameriere arrivò subito portando quanto richiesto dal lunatico. Finalmente potevo mangiare: eravamo solo io ed il mio rancio, o quello che ne era rimasto. Il lunatico mangiò avidamente l'insalata in pochi secondi, spezzo la forma di pane con le mani unte e la ingoio morta affogata nell'olio. La ciotola dell'olio luccicava come se fosse stata lucidata con smac brillacciaio, ma era rimasto un tozzo di pane di circa 118 grammi: il lunatico decise di condirla con i brandelli di carne appiccicati sui rimasugli ossei nel piatto del losco ed ingrassarla strofinandola nel mio bisunto piatto. Ingoiò quell'ultima fetta senza che essa si accorgesse di essere circondata da un canale rivestito di papille gustative.
Eravamo tutti senza parole, la forza di volontà del lunatico nel rispettare la dieta era dirompente, ci aveva travolto: volevamo metterci tutti a dieta..
Il losco, a questo punto, posò il lunatico sulle sue gambe e battendogli le spalle aspetto pazientemente che facesse il ruttino; ci volle un po dato che non aveva neanche ordinato la sua solita Bucanero triplo malto.
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