I feel that ice is slowly melting

"se devo essere sincera.." "No! pecche mica... puoi dire pure una bugia no cioè siamo tutt'e due gli n'si... a coppia..non lo so cioé... resta" (Massimo Troisi: Scusate il ritardo)

"Little darling, the smile returning to their faces.
Little darling, it seems like years since it's been here." (George Harrison)

lunedì 26 maggio 2008

La Coscienza Del Losco

Dove può abitare un tipo come il Losco, se non nel quartiere delle donnacce. No che io abbia qualcosa contro quest'ultime! Le donnacce intendo ("...le bacio tutte, tutte le abbraccio"), così chiamate dalla maggior parte dei moralisti che conosco; senza badare che quelle, nella maggior parte dei casi, son povere disgraziate costrette a sbarcare il lunario esercitando (evviva i luoghi comuni), il mestiere più antico del mondo. Sto divagando!
Dicevo, solo in un angolo di periferia, ricettacolo di polvere e di reietti, può dimorare un tipo come il Losco, in una bicocca di due vani con soppalco non abitabile. La sua è una casa a dimensione di Losco: una cucina affiancata da un bagno, più lungo che largo, e una stanza da letto sotto il livello stradale, che ha sulla testa il soppalco non abitabile. In realtà, tempo addietro il soppalco ospitò tutti e sette i nani; mentre nella stanza da letto si vocifera, anzi si profetizza che il Losco accolga ogni sera una biancaneve diversa.

Del Losco si son perse le tracce, casa sua è stata occupata da un gruppo di comunisti con i soldi degli altri. Ne è nato il primo centro sociale con soppalco non abitabile.
Se dovessi risalire con puntiglio, la successione di fatti prima della sua scomparsa, allora come un ragioniere d'altri tempi scriverei nel libro mastro: eventi dell'ultimo bimestre e a capo della lista segnalerei: dipartita del Lunatico.
Il giorno in cui il Lunatico lasciò per sempre quell'Università-Bordello, il Losco ebbe come la sensazione di perdere un arto. Mutilato del suo collega, del suo amico fraterno, decise di voltare pagina e appiccicarsi sulla fronte una signora realtà, unica per ogni situazione.
Uscì dalla porta secondaria, imboccò una strada qualunque e la seguì. Dopo circa due ore di marcia ininterrotta, sfociò in una piazza. Il Losco aveva difronte il Duomo. Quivi pernottò, con la schiena appoggiata alla facciata principale. Quando l'alba lo sorprese, aveva un nuovo volto. Si chiese se avesse i mezzi adatti per poterlo mantenere a lungo, qualcosa tipo: chiarezza, correttezza, sincerità.
I giorni si succedevano, l'Università-Bordello gli riusciva soffocante, come due capaci mani che cingono un collo. Lavorava ancor meno di quel poco, che in condizioni normali faceva. Cercava in continuazione un motivo, qualunque esso fosse, per sfoggiare la sua nuova veste. Misurava di continuo la tenacia del suo carattere: quanto ancora avrebbe resistito?

Ma è risaputo (vecchio detto cubano) : ''cu nasci tundu, non pò moriri quadratu!''

Il Profeta un giorno gli disse: “nessuno può sfuggire al suo aka. Tu sei Losco e come tale devi vivere...”
Il Pavone aggiunse:”.... amico mio, in sincerità ti dico: smettila di rincorrere una chimera. Il tuo comportamento è presuntuoso e poco umile. Sarai punito per la tua mal condotta, gli dei ti hanno destinato ad una vita losca, priva di chiarezza e colma di sotterfugi. Vivila!”
Il Losco scosse le spalle e sorrise a modo suo, infastidendo i suoi amici e colleghi. Nell'altra stanza il Kamikaze fece detonare un nuovo composto chimico: un boato e subito dopo il caos degli allarmi antincendio. Il settimo piano fu fatto evacuare, solo il Postino non abbandonò il posto di lavoro: aveva le cuffie che gli coprivano le orecchie e non avvertì quel putiferio.

La prima pagina del giornalino della Università-Bordello, riportava quanto il giorno addietro era accaduto. La notizia dell'esplosione era stata narrata, con perizia di cronaca, dal più capace dei giornalisti...."tutti salvi, il kamikaze è stato deportato in Siberia. Unica perdita il Postino. Misteriosa è la scomparsa del Losco."
Nessuno lo vide più il Losco: venne dal fumo e nel fumo svanì.

Tiriamo le somme! Chi sono io, il Profeta dice che io non esisto. Forse è vero, perché il Losco una coscienza non l'ha mai avuta. Comunque sia, mi sento in dovere di raccontare come andarono i fatti e riportare con chiarezza, correttezza e sincerità il suo pensiero.
Egli non seppe mai viver bene e quando provò a cambiare si illuse di poterlo fare. L'illusione è la proiezione delle speranze nel futuro. Un futuro non troppo lontano: prossimo, qualcuno potrebbe puntualizzare. Ma la pazienza venne a mancare nel Losco, roteò sui tacchi e alzò le spalle, come per dire: io son io! Ma chi sei veramente Losco? Uno che nell'ultimo bimestre ha perso molte persone care, solo per la presunzione di poter giocare alla sincerità. Uno che nell'ultimo bimestre trascurò gli amici, dedicandosi solo al suo nuovo interesse: cercare a tutti i costi di condividere ciò che non esiste. Forse è vero mio caro Losco, pecchi di presunzione e lontano da te è l'umiltà. Solo parvenze di modestia dettate dalla buona creanza, quindi ancor di più fasulle perché non vengono dal profondo.

Losco: TU VIVI MALE, per dio!

Ciò che gli rimane adesso è il conforto del sogno, del suo limitato mondo onirico. Ma prima o poi si dovrà svegliare, allora mi chiedo: che sensazione avrà il nostro caro Losco, quando metterà i piedi per terra?
La coscienza non dovrebbe parlare così, ma io non esito quindi mi prendo tutte le libertà delle circostanze. In più, aggiungo che chi ha la presunzione di non aver mai avuto padroni non è un uomo libero, tutt'altro. E' schiavo di un passato che non esiste, solo per necessità. Povero Losco, condannato a camminare come i gamberi: con la faccia rivolta a quello che fu, cercando ostinatamente di cambiarlo, e la schiena al futuro. Non vedrai mai la luce Losco, chi ti vuol bene ti consiglia una rotazione a centottanta gradi.

Adesso il Losco è in giro con un circo. Si illuse di poter fare il pagliaccio ma i circensi gli offrirono l'unico posto vacante: spalar merda di elefanti. Tonnellate e tonnellate di noccioline digerite!

Forse un giorno ritornerà, ma non sarà più come un tempo. Il Lunatico toccò un nervo sconosciuto, involontariamente cambiò gli eventi che il destino aveva a lui riservato. Qualunque sia la sua nuova condizione, il Losco lo ammira per il coraggio e l'incoscienza avuta: una ventata di fanciullezza.

Solo adesso ti rendi conto che era meglio avere una coscienza mio caro Losco; solo per contraddire il Profeta, ascoltare i consigli del Pavone.

Un'ultima cosa. Chiunque, di questa Università-Bordello, volesse commentare il post, sappia che il Losco non può rispondere. Mi permetto di interpretare il suo pensiero. Darò io una risposta, una per tutte le critiche. Una risposta da Losco, senz'umiltà e presentuosa.

“Si, si! Mo mo segno proprio!”

1 commento:

Il Pavone ha detto...

Oh, un Losco all'orizzonte!
Interessante post. Avrei voluto commentare in vari modi. Questo e' uno.
Come prima cosa, mi sento di fare un mea culpa. Anzi colgo l'occasione per fare un mea culpa. Ho come l'impressione di aver stressato un po' di gente in questi ultimi tempi. Perdonatemi, non succedera' piu'. Ho peccato di superbia (ah, la mancanza di umilta'!). Adesso sono sereno. Mi ritiro nel mio comodo bozzolo, come ho fatto nell'ultimo decennio. Se per qualche arcano motivo qualcuno volesse vedere il brutto becco del Pavone, basta bussare e vi sara' aperto. Quel che ho detto lo penso ancora, solo con piu' calma, e senza imporlo (anche se non era questa la mia intenzione). Altrimenti vedrete la mia bella coda variopinta, comoda, leggera e per tutte le stagioni; ci divertiremo insieme!. Decidete voi.

Per finire, vorrei ribadire, che tutto quello che ho detto e fatto l'ho fatto in buona fede.
Adesso riapro la mia bella coda.
Ue, Ue!