I feel that ice is slowly melting

"se devo essere sincera.." "No! pecche mica... puoi dire pure una bugia no cioè siamo tutt'e due gli n'si... a coppia..non lo so cioé... resta" (Massimo Troisi: Scusate il ritardo)

"Little darling, the smile returning to their faces.
Little darling, it seems like years since it's been here." (George Harrison)

venerdì 23 maggio 2008

La banalita' della verita'

Ecco il brutto becco del Pavone. La coda lacera, ormai divorata dai parassiti. L'andamento da pollo allo spiedo, ma la presunzione di un giovane esemplare appena sbocciato alla maturita'.

Un amico mi disse una volta (canzonandomi ovviamente) "ma non ti stanchi mai di avere ragione"? Ultimamente mi e' tornata in mente quella frase ed il mio povero cervellino si e' rimesso a girare e frullare. Ho pensato: immaginate per un momento l'esistenza di un essere che abbia sempre l'idee coerenti con la realta', le cui opinioni siano sempre corrette (beh, forse in questo caso si dovrebbe parlare di "rivelazioni"), che riesca sempre a spuntarla su qualsiasi difficolta' "filosofica". Lo so, Profeta cosa stai pensando: "quest'essere esiste, e' reale, sono io". "Io-dio e profeta". Posso anche concordare, ma per un attimo non ti identificare con l'oggetto, e voi lettori fatemi dissertare per via ipotetica. Dicevamo, un essere che ogniqualvolta dica la sua opinione, sia sempre ribattuto dal suo interlocutore che, immancabilmente, dopo poche argomentazioni, si rende conto, con un po' di frustrazione, che la verita' stava dall'altra parte. Ah, dimenticavo, non immaginatevi pero' una divinita' trascendente, ma un essere figlio di questo mondo, con i vostri stessi bisogni fisiologici, magari il cui sudore emani un odore non proprio gradevole (ne piu' ne meno come quello di ognuno di noi), tanto per avere un'idea di impatto.

Avete immaginato? Lo avete presente nella mente?

Due domande: come verrebbe vista un'entita' cosi', da noi esseri comuni? E lui stesso come si vedrebbe, che emozioni potrebbe nutrire verso se e verso il mondo?

Mah, ipotesi, congetture, naturalmente. Intanto diamogli un nome: poniamo Mr. S. Ecco il solito istintivo maschilismo, perche' non Ms. S? Boh, io sono un Pavone maschietto e cosi' mi piace. Ma siete liberi/e di immaginarvelo maschio o femmina, solo, mi raccomando, non asessuato (caratteristica tipica dalla natura divina).

Dapprima potrebbe essere preso quasi come oracolo, anche con simpatia. "Aspetta, ho un problema, vediamo cosa ne pensa Mr. S., se e' d'accordo con me" (non succederebbe quasi mai credo, noi siamo esseri incompleti e fallaci). Due contendenti non riescono a dirimire una controversia: "Mr. S, tu che ne pensi?". Tutto risolto.
Poi, a mio parere, sopraggiungerebbe una sensazione di fastidio. Pensieri nascosti alla coscienza, si affacciano dall'interno. "Accidenti, pensavo di aver ragione io". "Si, si ho capito. Che palle.". "Perche' la ragione dovrebbe essere sempre da lui? E' pure bruttino... Perche' e' bruttino, andiamo!". Pian piano, gli sguardi di simpatia si trasformano in diffidenza, poi in ostentata indifferenza (quasi un ossimoro!) per finire in alcuni casi in aperta ostilità. L'ho detto, siamo esseri incompleti e fallaci, noi.

E lui/lei (questa volta mi sono ricordato di essere political/correct!) ? Che pensieri potrebbe avere? Soprattutto che emozioni nutrirebbe nel suo animo? Io ho riflettuto su queste domande. E' piu' complesso, credo. Occorrerebbe immaginarsi nella mente di un essere, che ha sempre a portata di mano, o meglio di pensiero, la verità. Ardua impresa. Si potrebbe pensare che Mr. S non avrebbe reazioni di sorta, comprendendo immediatamente il perche', il significato intendo, delle cose. "Gli esseri che mi stanno intorno si comportano così , per necessità. Essendo [cosi' e cosi'] non potrebbe essere altrimenti". Nell'espressione [cosi' e cosi'] ci sono le argomentazioni certe, che ne' io ne' voi possiamo conoscere (eccetto, forse, il profeta, che è in contatto diretto con dio, che e' lui medesimo!). Ma non sono queste argomentazioni, di cui non riusciamo neanche a dimostrarne l'esistenza, a suscitare il nostro interesse. Perlomeno il mio, scusate la presunzione Pavonesca. E' la ipotetica struttura del suo pensiero che mi interessa. Così però non ne caviamo un ragno dal buco.
Poi mi ricordo una delle ipotesi in premessa. Mr. S non e' un essere avulso dall'umanità (il termine è in onore del Postino, chiedete a lui se siete curiosi!). Non è un essere angelico, che al massimo ci guarda con pietà e accondiscendenza. Qui abbiamo una scappatoia. Se da un lato la sua mente tutto comprende senza errori, il suo "cuore", la sua anima, può generare emozioni, che come ben sappiamo non sono sempre dirette dalla mente. E le emozioni le conosciamo. Anche se non le controlliamo. Le possiamo descrivere. L'amore, l'odio, la delusione, la tristezza le abbiamo provate tutti.
Bene, sotto quest'ottica, credo che l'esistenza di Mr. S sia un'esistenza ben triste e travagliata. La sua mente comprende la realtà, anche il comportamento del suo prossimo. Ma questo invece di portargli quantomeno serenità, produce nel suo animo, che infallibile non è per definizione, un insieme di emozioni, che la sua mente portentosa non riesce a districare. Non riesce a districare le emozioni, perchè queste non sono oggetto della mente. Per inciso, qui nascerebbe una discussione che coinvolgebbe il concetto stesso di realtà, ma a noi per ora poco importa. E che emozioni potrebbero nascere? Qui mi sembra facile. Prima di tutto orgoglio. Diamine, la sua mente è sicuramente fuori dal comune! Tutti vanno da lui per risolvere un problema. Per avere una luce sicura. E lui li risolve i problemi. Trova l'analisi giusta. Il suo pensiero diretto è chiaro.
Poi credo anche la compassione. Vedere il suo prossimo che brancola nel buio, fraintendendo concetti che per Mr. S sono banali, lo fa affezionare alle persone. Le vuole aiutare a vedere la verità. (in effetti questo non è così scontato, ma a me piace vedere Mr. S come fondamentalmente buono).
Bene, direte voi. Ma ancora non ho mostrato l'altra faccia della medaglia. Rabbia. "Perchè le persone mi guardano con diffidenza? Io le aiuto.". E l'orgoglio si trasforma in vanità. "Perchè non mi rispettano come meriterei?". Noia. "So già le risposte prima delle domande. Niente è precluso alla mia mente. Perchè sempre le stesse domande?". Tristezza. "Nessuno mi si avvicina veramente. O sono un oracolo o suscito ostilità". E così via.
Eh no, Mr. S non ti invido per niente.

Morale. Possedere una mente che tutto comprende, non è una benedizione. O si è un essere divino (ti sei salvato quindi Profeta!) o si soffrirebbe in una contraddizione permanente. Beati noi, dunque, che abbiamo la facoltà di pensare e dire stupidaggini, come in questo post per esempio! Chissà se il Vangelo intendesse proprio questo con la frase "beati i poveri in ispirito" (cito a memoria). Così possiamo essere gente allegra, che a volte mette da parte i fastidiosi frutti della propria mente, per sentirsi più libera e "leggera". Non ne convenite? Non è così?

Come al solito il Pavone vi saluta calorosamente, richiude la sua ormai dolorante coda e vi invita, se volete, a dire la vostra.

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