Dieci minuti più tardi, dalla direzione opposta da quale il Postino era arrivato, si muoveva verso di lui un tizio con un berretto. La falcata era ampia e decisa, tagliò diagonalmente la piazza in soli trentatré passi e raggiunse il Postino. I due confabularono a lungo sotto il lampione, poi il Postino tirò dalla borsa un pacco e lo consegno allo sconosciuto, questi divelse con le forti mani lo spago che sigillava la confezione e scartò il contenuto.
Un cubano a nome Fernadez, ubriaco come una scimmia ubriaca, barcollava a centoventi metri di distanza, quando udì uno sparo.
Un gabbiano che sorvolava il cielo grigio di quella piazza, vide il Postino crollare a terra e lo sconosciuto fuggire.
Come il Postino finì in un ospedale dell'Havana è un mistero, immaginatelo voi se ci riuscite!
L'infermiera accorse nella stanza del Pavone, “..la mano è stata trovata” disse. Il Pavone esultò e rivolgendosi all'uomo che giaceva nel letto vicino, proferì le seguenti parole: ” ...eccellente amico mio!”.
L'uomo era un famoso pirata, aveva depredato centinaia di navi. Verso la fine della sua straordinaria carriera aveva dato la caccia ad un tesoro su un isola dispersa nel pacifico, ed era riuscito dopo lunghe peripezie a farla franca, ma un imprevisto rovinò la sua geniale fuga. La barca sulla quale trasportava il tesoro aveva una falla: calò a picco nel mezzo del pacifico assieme al tesoro. Uno squalo di sette metri e di duecentocinquanta chili che nuotava da quelle parti, avverti la presenza del pirata e non ci pensò due volte a staccargli una gamba.
Long John Silver urlò di dolore, il sonar di un peschereccio avvertì l'sos e lo prese a bordo. In quella imbarcazione un falegname a nome mastro Ciliegia, famoso alcolizzato dal naso gonfio di vene sanguinolente, gli fabbricò una dozzinale gamba di legno. Il peschereccio era diretto a Cuba, trasportava gamberi e di contrabbando i sette nani, questi erano stati acquistati dal Supremo per scavare un tunnel, ma racconteremo in un'altra occasione questa storia.
Long John Silver, che per comodità chiameremo Long John Silver, fu trasportato su una lettiga in un ospedale dell'Havana, anche in questo caso usate l'immaginazione, perché il pirata capitò nella stessa stanza del Pavone. I due legarono subito e misero a punto un piano: uccidere il Postino.
“Serve una gamba?” chiese l'infermiera e Long John Silver annuì.
“Anche un cuore”, sospirò un anziano signore quattro letti più in là.
“A me un rene e l'orecchio destro” ...”A me la milza” ...”Io ho bisogno di un naso e del..insomma..è lungo il suo...si...come è messo a centimetri in mezzo a le gambe?”
Il Postino fu venduto a trance e il Pavone ebbe la mano e il pirata la gamba.
Anche il Pavone era un pirata, ma Long John Silver notò che “..un pirata che si rispetti ha bisogno di un fedele compagno, un volatile capace di volare e riferire. Un pappagallo!”.
Il Pavone con la sua nuova mano pigiò un pulsante e un infermiera accorse ai piedi del suo letto.
“Voglio un pappagallo, faccia presto!”
La donna ritornò con un raro esemplare di cocorito, forse l'ultimo della sua specie. Il pennuto era privo di penne, aveva il corpo liscio come se fosse di plastica, e sulla schiena una maniglia, risultato di anni e anni di evoluzione.
L'infermiera, infilò il pennuto, usatela sta benedetta immaginazione; dicevo, infilò il pennuto sotto le coperte e il Pavone provò sollievo, ora era un pirata di rispetto.