Eravamo andati tutti a casa del supremo, a L'Avana, per festeggiare una ricorrenza che adesso non ricordo bene, forse Natale. Mentre eravamo seduti in veranda notai degli strani movimenti di calore; mi girai verso il losco e dissi: ``Tu lo hai rovinato! Tu lo avrai sulla coscienza''. Lui rispose: ``oh!!! Ma iò chi c'haiu a fari?'' (che in loschese significa: ma io che cosa ci posso fare? neanche c'ho una coscienza io. Profetizza qualcosa ed io la eseguirò). A questa risposta fui costretto a profetizzare e dissi: ``Tu scipperai corpa!''.
Che cosa stava accadendo? Qualcuno, che per chiarezza espositiva chiameremo il satellite, era entrato nell'orbita di un corpo celeste e girava intorno ad esso proprio come la luna gira intorno alla terra. State pensando cosa ci sia di strano: niente se non fosse per il fatto che il 24 dicembre, due giorni dopo, ci sarebbe stata luna piena. Il losco capì subito la mia preoccupazione per quanto stava accadendo. L'unico modo per fermare il satellite era disintegrare il corpo celeste, o stella cometa come la chiamava il losco influenzato dall'atmosfera natalizia. Dopo la disintegrazione il satellite avrebbe assunto un moto rettilineo uniforme nella direzione della tangente, schizzando così fuori dall'orbita. Facile a dirsi, ma i fatti sono un'altra cosa. Prima di tutto bisognava individuare la cometa, caricarla con delle bombe all'idrogeno, di cui non era equipaggiata e quindi farla esplodere. All'inizio ne io ne il losco, che ci vede molto meglio di me, eravamo riusciti ad individuare la cometa, poi accadde un fatto a dir poco strano; il satellite lanciò una maledizione verso Rosso Malpelo proferendo: ``'o Rosso come Marte il guerriero! Tu sarai risucchiato in un buco nero e vagherai per sempre dentro l'oscuro corpo cavernoso''. Rosso Malpelo aveva infatti cominciato anch'egli a seguire una traiettoria orbitiforme. Io ed il losco ci guardammo negli occhi e convenimmo che a causa della forza di attrazione gravitazionale, la probabilità che ci fossero due corpi celesti vicini era piccolissima quindi il satellite e Rosso Malpelo stavano girando attorno alla stessa cometa. Se la matematica non è un opinione, intersecando i due piani orbitali avremmo ottenuto i due fuochi dell'orbita ed in uno dei due doveva per forza esserci la cometa che da ora in poi chiameremo per chiarezza espositiva corpo del reato. Ci facemmo prestare il PC portatile del supremo ed in pochi minuti, usando matlab, trovammo la posizione, matematicamente esatta, dei due fuochi. Guardammo nel primo fuoco ed era occupato da una teglia piena, a detta del losco, di un impasto di pasta scotta ed infornata, mista a cibbaglia di origine vegetale non meglio identificabile. Il satellite ha dei gusti discutibili, ma non poteva essere quello il corpo del reato. Controllammo l'altro fuoco. Il corpo del reato c'era. Era quello della lasciva! Dovevamo fare qualcosa; i due satelliti, con il loro inconsulto moto orbitale, rischiavano di collidere e l'esplosione avrebbe potuto distruggere la terra. Io profetizzai: ``Tu sei l'eletto! Tu losco salverai la terra da codesto pericolo!''. La situazione era sempre più difficile alla fine dissi al losco: ``Chiama Turi Turi Turi, fatti dare il guanto, che è Turi, e quando il satellite e Rosso Malpelo sono sufficientemente vicini lancialo esattamente nel centro di massa del sistema satellitare. Il cane, che è Turi, prederà quello che per primo indosserà il guanto''. Il losco eseguì l'operazione alla perfezione. Il satellite e Rosso Malpelo, folgorati alla vista del guanto cominciarono a girargli attorno, ovviamente senza interrompere il loro moto orbitale intorno al corpo del reato che si sentiva Venere (il pianeta ovviamente). Chi avrebbe raccolto il guanto di sfida? Purtroppo nessuno dei due ebbe le palle di farlo. La situazione peggiorava velocemente. Il moto di rotazione attorno al guanto ed il contemporaneo moto di rivoluzione intorno al corpo del reato rischiavano, seriamente, di far girare la testa alla lasciva; ella decise quindi di mettersi spalle al vetro anti-proiettili per interrompere il moto orbitale intorno a se, ma soprattutto per proteggersi da eventuali attacchi da tergo da parte di UFO. Non l'avesse mai fatto! Il satellite e Rosso Malpelo collassarono ai suoi piedi circondandola in pochi millisecondi. Ormai il dado era tratto, bisognava trovare un argomento di discussione.
Rosso Malpelo ebbe un idea geniale: il rito di uccisione del maiale. Comincia la dissertazione sulle varie tecniche: si parte dallo sgozzamento passando per il taglio della giugulare; si arriva alla mazzata in testa finendo con il chiodo nell'emisfero sinistro del cervello che paralizza l'animale uccidendolo in pochi interminabili minuti. La lasciva, che ``ben'' conosceva i dettami religiosi e che rispettava il divieto imposto nel vecchio testamento di mangiare carne di maiale, non aveva gradito particolarmente il dibattito.
Il satellite, una personcina colta come la cicoria, pensò fra se e se: ``Se non le piace la carne di maiale forse le sarà più gradita la porporea carne di volatile''. Sorprendendo tutti ed in barba all'aviaria prese la palla al balzo e cambiò repentinamente argomento alzando, al contempo, il livello culturale della discussione: Il Gabbiano Jonathan Livingston. Il monologo del satellite recitava pressappoco così:
`` Jonathan Livingston (il satellite) era un gabbiano diverso dagli altri: il suo desiderio più grande non era di consumare, ma imparare a volare platonicamente. Per questo fu rimproverato dai suoi genitori ed emarginato dagli altri componenti del suo stormo materialista, lo Stormo Buonappetito. Nonostante tutti i suoi buoni propositi di diventare un gabbiano come tutti gli altri, la brama del volo platonico è più forte di lui e lo porta a compiere masturbazioni mentali incredibili, mai osate da nessun altro volatile. Ma lo Stormo non apprezza la sua imprudenza e il consiglio degli anziani decide di esiliarlo, di fare di lui un Reietto. Abbandonato e solo, Jonathan trascorre diversi anni ad esercitarsi nel volo finché un giorno lo raggiungono due gabbiani dalle candide piume (il profeta ed il losco), che si librano nell’aria senza sforzo apparente. Questi lo convincono a seguirli nel Paradiso dei Gabbiani, un luogo dove si può imparare a volare per davvero. Jonathan accetta, diventando anche lui candido e splendente come i suoi nuovi compagni di viaggio. Per diversi anni rimane nel Paradiso dei Gabbiani sotto la guida del losco, suo mentore ed amico. Quando finalmente riesce ad eguagliare in bravura il suo maestro, si accorge, nonostante tutto ciò che ha imparato, che la sua natura fisica è ancora una limitazione. Così chiede al gabbiano più anziano, il profeta, di insegnargli a volare alla velocità del pensiero, a superare il "qui ed ora", cosa che soltanto lui sa fare.''
A questo punto del monologo la lasciva prese in mano un coltello di plastica e tentò di tagliarsi le vene dal palmo della mano fino, per sicurezza, al bicipite. Fortunatamente fu bloccata dall'intervento tempestivo del Rosso che aveva trovato un argomento di discussione vincente. Malpelo esclamò: ``pensate ai poveri gabbiani che vivono mangiando le putrefatte carcasse di pesce che galleggiano trasportate dalle forti correnti dello stretto della Florida. Se Cuba e gli Stati Uniti si mettono d'accordo per portare a termine la costruzione del ponte cosa sarà dell'habitat naturale dei poveri gabbiani? Dove i bisognosi volatili troveranno ristoro?``
La lasciva fu colpita dalle parole sincere di Rosso Malpelo ed i suoi occhi si illuminarono di un verde poco più scuro della speranza, un verde petrolio che niente aveva da invidiare al mare dello stretto della Florida in cui abbondanti galleggiano le carcasse dei pesci morti a causa della fuoriuscita di liquami dalle piattaforme petrolifere. Ella cominciò quello che sarebbe stato un lungo processo penale, una difficile arringa composta di arcaici termini che io, ahi me, non sono stato in grado di capire del tutto. Alla fine credo che il senso fosse che il ponte sullo stretto non si sarebbe fatto grazie ai comunisti con i soldi degli altri, che vedono tutto nero e maligno tranne le cose truccate, appositamente per loro, con una trousse ''noire`` firmata Prada.
Io mi irrito parecchio quando sento comunistate con i soldi degli altri, ragion per cui proferii una brutta parola, che poco mi si addice, al fine di bloccare quello sproloquio; ovviamente ottenni quanto volevo. Non pago profetizzai al losco: ''Tu gli hai messo minchiate in testa! Tu farai subito qualcosa! Sporco moralista con la coscienza degli altri``. Il losco rispose: ''Cosa ne pensi, mio profeta, di Amici Miei atto III``. Io capii al volo le sue intenzioni e proferii: ''Non ho dubbi! Sei il mio migliore discepolo. Agisci sciocco! ``.
Profetizzo: ''L'amore per la verità, purtroppo, mi sarà fatale. Questa volta ho esagerato ed è sicuro che scippo corpa!``
P.S.
Dimenticavo ricordate di venire a darmele almeno in dieci, se no non mi diverto.
Che cosa stava accadendo? Qualcuno, che per chiarezza espositiva chiameremo il satellite, era entrato nell'orbita di un corpo celeste e girava intorno ad esso proprio come la luna gira intorno alla terra. State pensando cosa ci sia di strano: niente se non fosse per il fatto che il 24 dicembre, due giorni dopo, ci sarebbe stata luna piena. Il losco capì subito la mia preoccupazione per quanto stava accadendo. L'unico modo per fermare il satellite era disintegrare il corpo celeste, o stella cometa come la chiamava il losco influenzato dall'atmosfera natalizia. Dopo la disintegrazione il satellite avrebbe assunto un moto rettilineo uniforme nella direzione della tangente, schizzando così fuori dall'orbita. Facile a dirsi, ma i fatti sono un'altra cosa. Prima di tutto bisognava individuare la cometa, caricarla con delle bombe all'idrogeno, di cui non era equipaggiata e quindi farla esplodere. All'inizio ne io ne il losco, che ci vede molto meglio di me, eravamo riusciti ad individuare la cometa, poi accadde un fatto a dir poco strano; il satellite lanciò una maledizione verso Rosso Malpelo proferendo: ``'o Rosso come Marte il guerriero! Tu sarai risucchiato in un buco nero e vagherai per sempre dentro l'oscuro corpo cavernoso''. Rosso Malpelo aveva infatti cominciato anch'egli a seguire una traiettoria orbitiforme. Io ed il losco ci guardammo negli occhi e convenimmo che a causa della forza di attrazione gravitazionale, la probabilità che ci fossero due corpi celesti vicini era piccolissima quindi il satellite e Rosso Malpelo stavano girando attorno alla stessa cometa. Se la matematica non è un opinione, intersecando i due piani orbitali avremmo ottenuto i due fuochi dell'orbita ed in uno dei due doveva per forza esserci la cometa che da ora in poi chiameremo per chiarezza espositiva corpo del reato. Ci facemmo prestare il PC portatile del supremo ed in pochi minuti, usando matlab, trovammo la posizione, matematicamente esatta, dei due fuochi. Guardammo nel primo fuoco ed era occupato da una teglia piena, a detta del losco, di un impasto di pasta scotta ed infornata, mista a cibbaglia di origine vegetale non meglio identificabile. Il satellite ha dei gusti discutibili, ma non poteva essere quello il corpo del reato. Controllammo l'altro fuoco. Il corpo del reato c'era. Era quello della lasciva! Dovevamo fare qualcosa; i due satelliti, con il loro inconsulto moto orbitale, rischiavano di collidere e l'esplosione avrebbe potuto distruggere la terra. Io profetizzai: ``Tu sei l'eletto! Tu losco salverai la terra da codesto pericolo!''. La situazione era sempre più difficile alla fine dissi al losco: ``Chiama Turi Turi Turi, fatti dare il guanto, che è Turi, e quando il satellite e Rosso Malpelo sono sufficientemente vicini lancialo esattamente nel centro di massa del sistema satellitare. Il cane, che è Turi, prederà quello che per primo indosserà il guanto''. Il losco eseguì l'operazione alla perfezione. Il satellite e Rosso Malpelo, folgorati alla vista del guanto cominciarono a girargli attorno, ovviamente senza interrompere il loro moto orbitale intorno al corpo del reato che si sentiva Venere (il pianeta ovviamente). Chi avrebbe raccolto il guanto di sfida? Purtroppo nessuno dei due ebbe le palle di farlo. La situazione peggiorava velocemente. Il moto di rotazione attorno al guanto ed il contemporaneo moto di rivoluzione intorno al corpo del reato rischiavano, seriamente, di far girare la testa alla lasciva; ella decise quindi di mettersi spalle al vetro anti-proiettili per interrompere il moto orbitale intorno a se, ma soprattutto per proteggersi da eventuali attacchi da tergo da parte di UFO. Non l'avesse mai fatto! Il satellite e Rosso Malpelo collassarono ai suoi piedi circondandola in pochi millisecondi. Ormai il dado era tratto, bisognava trovare un argomento di discussione.
Rosso Malpelo ebbe un idea geniale: il rito di uccisione del maiale. Comincia la dissertazione sulle varie tecniche: si parte dallo sgozzamento passando per il taglio della giugulare; si arriva alla mazzata in testa finendo con il chiodo nell'emisfero sinistro del cervello che paralizza l'animale uccidendolo in pochi interminabili minuti. La lasciva, che ``ben'' conosceva i dettami religiosi e che rispettava il divieto imposto nel vecchio testamento di mangiare carne di maiale, non aveva gradito particolarmente il dibattito.
Il satellite, una personcina colta come la cicoria, pensò fra se e se: ``Se non le piace la carne di maiale forse le sarà più gradita la porporea carne di volatile''. Sorprendendo tutti ed in barba all'aviaria prese la palla al balzo e cambiò repentinamente argomento alzando, al contempo, il livello culturale della discussione: Il Gabbiano Jonathan Livingston. Il monologo del satellite recitava pressappoco così:
`` Jonathan Livingston (il satellite) era un gabbiano diverso dagli altri: il suo desiderio più grande non era di consumare, ma imparare a volare platonicamente. Per questo fu rimproverato dai suoi genitori ed emarginato dagli altri componenti del suo stormo materialista, lo Stormo Buonappetito. Nonostante tutti i suoi buoni propositi di diventare un gabbiano come tutti gli altri, la brama del volo platonico è più forte di lui e lo porta a compiere masturbazioni mentali incredibili, mai osate da nessun altro volatile. Ma lo Stormo non apprezza la sua imprudenza e il consiglio degli anziani decide di esiliarlo, di fare di lui un Reietto. Abbandonato e solo, Jonathan trascorre diversi anni ad esercitarsi nel volo finché un giorno lo raggiungono due gabbiani dalle candide piume (il profeta ed il losco), che si librano nell’aria senza sforzo apparente. Questi lo convincono a seguirli nel Paradiso dei Gabbiani, un luogo dove si può imparare a volare per davvero. Jonathan accetta, diventando anche lui candido e splendente come i suoi nuovi compagni di viaggio. Per diversi anni rimane nel Paradiso dei Gabbiani sotto la guida del losco, suo mentore ed amico. Quando finalmente riesce ad eguagliare in bravura il suo maestro, si accorge, nonostante tutto ciò che ha imparato, che la sua natura fisica è ancora una limitazione. Così chiede al gabbiano più anziano, il profeta, di insegnargli a volare alla velocità del pensiero, a superare il "qui ed ora", cosa che soltanto lui sa fare.''
A questo punto del monologo la lasciva prese in mano un coltello di plastica e tentò di tagliarsi le vene dal palmo della mano fino, per sicurezza, al bicipite. Fortunatamente fu bloccata dall'intervento tempestivo del Rosso che aveva trovato un argomento di discussione vincente. Malpelo esclamò: ``pensate ai poveri gabbiani che vivono mangiando le putrefatte carcasse di pesce che galleggiano trasportate dalle forti correnti dello stretto della Florida. Se Cuba e gli Stati Uniti si mettono d'accordo per portare a termine la costruzione del ponte cosa sarà dell'habitat naturale dei poveri gabbiani? Dove i bisognosi volatili troveranno ristoro?``
La lasciva fu colpita dalle parole sincere di Rosso Malpelo ed i suoi occhi si illuminarono di un verde poco più scuro della speranza, un verde petrolio che niente aveva da invidiare al mare dello stretto della Florida in cui abbondanti galleggiano le carcasse dei pesci morti a causa della fuoriuscita di liquami dalle piattaforme petrolifere. Ella cominciò quello che sarebbe stato un lungo processo penale, una difficile arringa composta di arcaici termini che io, ahi me, non sono stato in grado di capire del tutto. Alla fine credo che il senso fosse che il ponte sullo stretto non si sarebbe fatto grazie ai comunisti con i soldi degli altri, che vedono tutto nero e maligno tranne le cose truccate, appositamente per loro, con una trousse ''noire`` firmata Prada.
Io mi irrito parecchio quando sento comunistate con i soldi degli altri, ragion per cui proferii una brutta parola, che poco mi si addice, al fine di bloccare quello sproloquio; ovviamente ottenni quanto volevo. Non pago profetizzai al losco: ''Tu gli hai messo minchiate in testa! Tu farai subito qualcosa! Sporco moralista con la coscienza degli altri``. Il losco rispose: ''Cosa ne pensi, mio profeta, di Amici Miei atto III``. Io capii al volo le sue intenzioni e proferii: ''Non ho dubbi! Sei il mio migliore discepolo. Agisci sciocco! ``.
Profetizzo: ''L'amore per la verità, purtroppo, mi sarà fatale. Questa volta ho esagerato ed è sicuro che scippo corpa!``
P.S.
Dimenticavo ricordate di venire a darmele almeno in dieci, se no non mi diverto.
1 commento:
La Lasciva e Rosso Malpelo, noto anche come Sautino, erano avezzi a incontrarsi in un motel per giocare a scarabeo. Un giorno il satellite, che non è un tipo geloso, li seguì. Quando li vide entrare nella stanza sorridenti, perse la ragione. Cavò dalla tasca la pistola e irrompendo nella stanza come una valanga e fregandosene della moratoria sulla pena di morte varata dall'ONU disse: "Muta Puttaaaaaana! T'ammaaazzu!". Fulminò i due "amanti" a colpi di pistola. Per fortuna era carica a salve.
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