Il Profeta non ebbe nessuna visione sull'Incognito, parliamoci chiaro: le sue profezie non sono mai state particolarmente esatte, non riesce nemmeno ad azzeccare le previsioni meteorologiche.
Dice: “..domani pioverà! Lo sento nelle ossa, lo percepisco annusando l'aria e l'ho visto in TV!”
Domani arriva e si presenta con un sole africano!
Nonostante ciò, credo fermamente nel suo trance, specie se è preceduto da cinque o sei bicchieri di birra. Arrovescia gli occhi, china la testa di lato e russa; quando si sveglia ci racconta le sue visioni e noi tutti aspettiamo che il contrario si verifichi. Pensandoci bene, se lui negasse a priori quello che vede nel trance, potrebbe onorare l'AKA che porta.
Complottiamo! L'Incognito aveva disposto la scacchiera ed era pronto a muovere i suoi pezzi, intanto aveva dato un saggio delle sue capacità magiche, trasformando un caffè in un caffè macchiato. Stupore di tutti e tutti erano Turi Turi Turi!
Spostò il pedone nella casella H27W76, l'esito di quella mossa fu un cordiale segmentation fault, aveva tentato di agire su una locazione non permessa. Ritirò il pezzo e si massaggiò il mento coll'indice e il pollice. Mosse il cavallo, che galoppò due caselle in avanti e poi una a destra, si bloccò davanti al Lunatico e nitrì.
Intanto arrivarono le pinte di birra, il Profeta tracannò la sua ed entrò in trance per qualche minuto. Il Pavone e il Losco seduti vicino, alzarono il rispettivo boccale e brindarono alla cameriera: una parigina di origini brasiliane, dalla corporatura minuta e intensi occhi nero pece, una chioma riccia e una pelle cacao, dal sorriso coinvolgente e con lo sguardo spietatamente affascinante.
Il Lunatico bevve un po di birra, inghiottì tre manate di popcorn e ruttò al cavallo, il quale impennò disarcionando il cavaliere. Quel casino svegliò il Profeta, “...qualcuno di voi mi tradirà”, disse. Poi spezzò una patatina e la offrì a tutti. Turi Turi Turi davanti alla patatina si eccitò e si proiettò in bagno, portando con se un gufo impagliato, che adornava da millenni l'angolo più remoto di quel locale.
L'Incognito spostò di due caselle la torre, che si portò dietro l'alfiere il quale confabulava da ore con la regina. Quella sera la regina indossava un vestito con un provocante decoltè che le arrivava fino all'ombelico, questo al re diede parecchio fastidio, infatti prima di salire sulla scacchiera, fece una memorabile sfuriata alla regale consorte.
Ci raggiunse Chuck, che si mise subito a paro con le birre e poi ordinò un mojito; il Losco disse al Pavone che secondo lui la cameriera doveva essere approcciata lateralmente, ma il Pavone non fu daccordo e gli suggerì un attacco frontale. Allora il Losco chiese le chiavi della macchina al Lunatico e uscì di gran carriera per andare a prendere il cric.
Chuck mosse il pedone vicino alla torre, lasciando libero il campo visivo al cavallo del Lunatico per fare l'occhiolino alla vistosa regina; per il re dell'Incognito fu la goccia che fece traboccare il vaso. Incazzato, diede un calcio sull'aristocratico deretano della sposa facendola scattare diagonalmente, la posizionò così sulla corsia del suo augusto rivale.
“Scacco...” disse l'Incognito. In quell'istante, fuori dal locale, il Losco rovistava nel cofano posteriore della macchina alla ricerca del cric, quando un colpo alle spalle lo atterrò. Fu il cavaliere disarcionato a sferrarglielo, questi si presentò come il ragazzo della cameriera, sfilò dal fodero la spada e fece per infilzare il Losco tramortito sull'asfalto. Ma per fortuna o per una pura coincidenza il Kamikaze, che passava proprio da quelle parti, accorse in aiuto dell'amico lanciando un candelotto di dinamite contro il cavaliere. La deflagrazione scagliò il cavaliere dentro il locale, che cadde sulla scacchiera portando scompiglio tra i pezzi. Il cavallo del Lunatico ne approfittò per appartarsi con la regina dell'Incognito, i due si spostarono quattro tavoli più in là, ordinarono un cocktail di gamberi e del prosecco e conclusero la serata nella dependance del cavallo.
Il boato prodotto dall'esplosione destò il Profeta, il quale guardò in faccia Chuck e disse: “..per trenta denari tu venderai la mia pelle!”; Chuck si avventò sul telefonino e chiamò un suo amico pellettiere, proponendogli l'affare.
L'Oracolo del Sud ci portò il conto e fu salato. Complottiamo! Disse l'Incognito e tutti noi decidemmo di far pagare Turi Turi Turi, che era rimasto in bagno col gufo impagliato. Dopo mezz'ora dalla nostra fuga, il gufo sbucò dal bagno inseguito da Turi il ternario, l'Oracolo del Sud bloccò quest'ultimo e riscosse quanto gli dovevamo direttamente dalle sue tasche.
Percorremmo con la macchina del Lunatico la strada che costeggiava il mare, le luci dell'Havana ci accompagnavano insieme alla voce malinconica di Segundo, che avevamo raccattato un chilometro prima. Eravamo diretti verso l'alba!
Nessun commento:
Posta un commento