I feel that ice is slowly melting

"se devo essere sincera.." "No! pecche mica... puoi dire pure una bugia no cioè siamo tutt'e due gli n'si... a coppia..non lo so cioé... resta" (Massimo Troisi: Scusate il ritardo)

"Little darling, the smile returning to their faces.
Little darling, it seems like years since it's been here." (George Harrison)

domenica 23 dicembre 2007

La sadomasochista

Dal giorno della manifestazione del lunatico mannaro, il supremo ci impose di occuparci a turno dell'incatenamento ed annesso occhialamento del lunatico almeno tre giorni prima dell'avvento del plenilunio. Avremmo estratto a sorte uno di noi, ogni mese, affinché portasse a termine la missione. La modalità di estrazione a sorte avveniva secondo le regole certificate dal supremo in persona che le aveva testate per parecchi anni sul passivo (che non si era mai chiesto perché fosse sempre lui il fortunato estratto). Le modalità di estrazione consistevano nell'estrarre il membro e dichiarare vincitore quello di dimensioni minori. Dall'atto ufficiale depositato dal supremo, in presenza di un notaio, si potevano leggere le metriche di valutazione delle dimensioni, ma ''ciònonostante`` dopo qualche mese era sorto qualche dubbio sulla consistenza del sistema di estrazione. Si accorse del bug il sultano che un giorno, al contrario del passivo, si chiese perché venisse estratto sempre lui. Ovviamente ne il passivo ne il dissociato partecipavano all'estrazione causa complesso di inferiorità accentuato da problemi psico-fisici di intima natura personale.
Il sultano decise quindi di intraprendere un procedimento penale nei confronti degli altri membri. Ingaggiò la lasciva al fine di formalizzare le accuse. La lasciva era molto nota nell'ambiente dei trasporti cubani. Ella era particolarmente affascinata dai processi penali perché durano parecchio e nella stragrande maggioranza dei casi cadono pure in prescrizione.
"Legalmente parlando'' era una certezza perché in passato era riuscita ad imboccare la strada giusta in parecchi di questi procedimenti che alla fine aveva vinto con enorme soddisfazione personale".
Dato che il sultano si rifiutava di portare a termine i suoi doveri di estratto, si rese necessario trovare un nuovo criterio di valutazione. Si scelse allora di utilizzare la posseduta come alfatester dei membri.
La posseduta era una giovane di bella presenza e dalle fattezze stravaganti che, causa occlusione, non naturale, dell'orifizio orale, parlava molto poco. Era solita, vestire con degli attillati vestitini in coordinato: dagli stivali, ai guantini in lana merinos, che indossava rigorosamente d'estate, finendo con una treccina finta che gli ornava i fluorescenti capelli balsamati con della calce mista a polvere antipulci per barboncini.
La posseduta era corteggiata da tutti gli aitanti membri del gruppo, tutti la abbracciavano, la baciavano e penetravano la sua chioma proprio come si fa con un cucciolotto di Segugio Carnico.
Numerose culture religiose utilizzano il termine possessione per indicare la presenza incarnata, in un soggetto, di un membro non naturale. Secondo tale convinzione l'entità assumerebbe il comando delle sensazioni corporee dell'individuo esternando attraverso esso le proprie necessità nascoste. Vi sono diverse distinzioni in ambito sia antropologico che teologico che permettono una classificazione delle diverse forme di possessione. In particolare, lo studio antropologico delle varie espressioni di possessione nelle culture primitive, ha permesso di distinguere fra:

- "possessioni positive", in cui il soggetto ospiterebbe un membro di natura benigna e la cui funzione sarebbe quella di moralizzare, consigliare e calmare sia la posseduta che il possessore;

- "possessioni negative", in cui l'ospite sarebbe rappresentato da un membro maligno con la funzione di portare scompiglio nella vita della posseduta a tutto godimento del possessore ed a volte neanche si questo.

Nel caso in esame si trattava di una sana possessione positiva che soddisfaceva entrambe le parti coinvolte.

''Ciònonostante'', la tranquilla vita sociale dei membri fu sconvolta dal sultano che, non fidandosi dei lunghi procedimenti penali che conosceva bene, si servì dell'esorcicciò affinché esorcizzasse la posseduta garantendo così una equa procedura di estrazione. La posseduta, infatti, avrebbe potuto tenere in considerazione alcuni parametri che il supremo aveva trascurato, chissà come mai, nella stesura delle sue metriche. Purtroppo, come ogni cosa che ingegna, i fatti non andarono come il sultano sperava. La vita sociale dei membri risentì pesantemente dell'arrivo di questo cupo individuo: da quel giorno tutti, compreso il sultano, convennero nel chiamare la posseduta con lo pseudonimo di oppressa.
La povera oppressa passava le sue giornate con un mantello nero dietro le spalle, un ombra oscura che la seguiva passo dopo passo e la proteggeva accuratamente dalla luce del sole. Onore al merito, l'esorcicciò compiva il suo compito con dedizione e perseveranza; esorcizzava l'oppressa sempre, rischiando spesso e senza alcun motivo la sua stessa vita.
Un giorno, ricordo, che il lunatico era in procinto di abbracciare l'oppressa quando la mano dell'esorcicciò bloccò tempestivamente il gesto affettuoso: il lunatico nell'atto di rompere per torsione il braccio del religioso esclamò: ``e chi semu frati?''(che in lunatichesco significa: ``'o 'hi ti ha dato 'otanta confidenza 'o religioso! 'o 'he siamo forse fratelli di sangue? Se provi a toccarmi un'altra volta ti spiezzo in due tutti gli ossicini metacarpali che possiedi). Anche al losco accadde un fatto simile. Si trovavano tutti presso la ``comida'', una famosa osteria dove si poteva assaporare del buon cerdo preparato secondo la criolla cubana. Il losco aveva appena ordinato del ``cerdo adentro la yuca'', quando appropinquandosi al tavolo si sedette vicino all'oppressa con il nascosto intento, secondo i più maligni (cioè io che neanche c'ero), di possederla. L'esorcicciò però intervenne prontamente scansando il losco da quel posto che provvedé ad occupare personalmente. Il losco, che aveva in passato avuto vari problemi con le forze dell'ordine, sorvolò sull'accaduto anche se il suo ricorrente pensiero quel giorno fu: ``ora ci minu!! ora ci minu!!''.
Il religioso si rese però conto, quasi subito, che accanto all'oppressa c'erano, stranamente, ben due posti da proteggere: uno a destra ed uno a sinistra. Occuparli entrambi fu difficile, ma con un azione ossessiva di continui e veloci spostamenti ci riuscì:
era sfinito ma era riuscito a salvare la giovane. All'inizio sentirsi protetta era pure piacevole ma dopo i primi 160 secondi, e dopo essersi consultata con la lasciva, l'oppressa si rese conto che si stava violando l'articolo 13 della Costituzione della Repubblica, che prevede l'inviolabilità della libertà personale tanto fisica quanto psichica. La lasciva però consigliò di non fare leva sulla libertà fisica perché, nel caso dell'oppressa, era stata violata parecchie volte; si poteva, tuttavia, giocare sul concetto di libertà psichica che è molto più vago. La possessione negativa messa in atto dall'esorcicciò, ben presto accrebbe lo stato di astinenza da possessione positiva cui l'oppressa era piacevolmente abituata. La situazione era diventata per lei insopportabile, e doveva farsi subito qualcosa! Ma quale?
Al momento l'oppressa è occupata a ricongiungere le sette sfere del drago per riportare in vita l'amato postino.
Quando ella, che da ora in avanti per semplicità chiameremo la sadomasochista, si deciderà a muovere il suo cavallo e dichiarare matto lo scacco, ve lo farò sapere.

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