I feel that ice is slowly melting

"se devo essere sincera.." "No! pecche mica... puoi dire pure una bugia no cioè siamo tutt'e due gli n'si... a coppia..non lo so cioé... resta" (Massimo Troisi: Scusate il ritardo)

"Little darling, the smile returning to their faces.
Little darling, it seems like years since it's been here." (George Harrison)

martedì 11 dicembre 2007

Il Profeta (Ouverture)

Quante leghe sotto ai mari? Duemila circa, e il Nautilus le coprì tutte, al che il capitano Nemo tirò il freno a mano e realizzò di avere sulla testa, una pressione acquea non indifferente. Come se si trovasse all'interno di una lattina di Red Bull con sopra il piede di qualcuno, che tenta di schiacciarla utilizzando tutta la forza del suo peso.

Il Suca, strappò la linguetta della lattina e in un bicchiere capiente, ricolmo di giaccio, versò il capitano Nemo e tutto l'equipaggio e allungò con vodka liscia. Mescolò sapientemente i due liquidi e sorseggiò. Quello fu il momento preciso, a detta del Suca, in cui ebbe la sua prima visione o profezia. Ma secondo me si sbagliava!

Il Suca profetizzò che nel bel mezzo del secondo conflitto mondiale: “...ad un ebreo risulterà difficile chiedere asilo politico in Germania, per via di un malinteso noto come notte dei cristalli, dove tutte le stelle di David verranno frantumate a colpi di manganello.”

Sorseggiò ancora e vide il risultato di un referendum: “..il popolo dello stivale sarà chiamato a scegliere tra Repubblica e Monarchia: esilierà i savoiardi è inzupperà nel latte i biscotti della mulino bianco !”

C'era qualcosa che non andava nei suoi vaticini, ma continuò a tracannare il suo cocktail senza curarsene. Vide il crollo dell'impero romano causato da una cattiva gestione aziendale da parte di Romolo e Remo, predisse l'avvento del sistema monetario come conseguenza del crack americano e la scissione dell'atomo per mezzo dei bolscevichi di Lenin. Attribuì la scoperta della gravitazione universale ad una mela: “...che cadrà sulla testa di un certo Battiato, il quale troverà finalmente il suo centro di gravità permanente!”

Quando si accorse che guardava dalla parte sbagliata, aveva già consumato più della metà del contenuto nel suo bicchiere. Era trascorsa una mezzora dal primo sorso e il Suca aveva spaziato, saltellando qua e là in modo confuso nella memoria collettiva, banalmente nota anche come storia.

Il ghiaccio cominciò ad incrinarsi quando rivolse lo sguardo verso il futuro, ma per via della sua vista limitata poté profetizzare solo quello prossimo.

Quindi, vide un isola: Cuba. Vide il Losco tentare di entrarci clandestinamente, proprio come fanno i cubani, ma al contrario. Vide il Pavone e il Lunatico cercare per le vie dell'Havana il vello d'oro. Vide il fantasma del Postino e Turi Turi Turi arrovellarsi il cervello sulla questione: quale pene utilizzerà l'uomo che ne ha due, per dare fondo alla sua vescica?

Vide anche il Kamikaze, travestito da cappuccetto rosso, mentre si recava dalla nonna con un cesto di tritolo...Ma a questo punto le visioni cessarono, nel bicchiere del Suca erano rimasti solo alcuni cubetti di ghiaccio in procinto di liquefarsi.

Eravamo stipati attorno ad un tavolino di vimini e Turi Turi Turi o Turi il ternario stava raccontando una delle sue grottesche storie.

Un suo amico, lo stesso Turi, una sera lo aveva invitato a cena. Allo scoccare della mezzanotte, si assentò per dieci minuti; andò in cucina e infilò un guanto di gomma, poi chiamò il suo cagnolino che era Turi, e lo incitò a penetrare il pertugio che aveva formato, raccogliendo le dita della mano inguantata a mo di monocolo. Il cane Turi sfogò le sue aspirazioni serali e ritornò a cuccia.

Il Suca si alzò di scatto e ribaltò il tavolino con tutte le nostre ordinazioni: “...la luceeeeeeeee...” gridò. Un misterioso cono luminoso lo aveva intrappolato , era la luce di un piccolo faro situato alle spalle del Losco e di Turi Turi Turi , acceso guarda caso in quel esatto momento istante. Il fascio di luce inquadrò frontalmente il Suca, che entrò in trance : “...la luceeeeeeeee...” continuava a gridare attirando lo stupore dei presenti. Solo Turi Turi Turi pensava ad altro, poi rivolgendosi al Pavone chiese come qualcosa di grosso potesse fare avere rapporti sessuali con qualcosa di piccolo e viceversa. Il Pavone usò tutto il suo controllo per non sferrargli un pugno in faccia, ma il Losco non gli usò una simile cortesia, gli piazzò una cinquina dietro la nuca resettando la sua mind storm. Dopo quel colpo Turi il ternario entrò in stand by per cinque minuti, il tempo necessario per non vedere l'Oracolo del Nord avvicinarsi al Suca e battezzarlo coll'AKA: il Profeta. L'Oracolo del Nord poi si occupò anche di noi, stilò una lista dei danni e ci rilasciò il conto: sei bicchieri finto cristallo di Boemia, un tavolino Luigi XVII e varie per l'ammontare di un centone tondo tondo.

Lasciammo a Turi Turi Turi l'onere di onorare il conto e filammo via.

Erano duemila leghe quelle che il Nautilus cercò di risalire, il capitano Nemo era Turi e anche l'equipaggio era Turi, e perfino la mascotte, un delizioso cagnolino, era Turi. Allo scoccare della mezzanotte, il cane volle sfogarsi ma Nemo non aveva portato con se nessun guanto di gomma, toccò ad un losco marinaio che si spacciava per un genovese, l'ingrato compito di impersonificare il pertugio. Il capitano, ovvero Turi lo convinse dicendogli: “..tanto, tre volte è curiosità!

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