I feel that ice is slowly melting

"se devo essere sincera.." "No! pecche mica... puoi dire pure una bugia no cioè siamo tutt'e due gli n'si... a coppia..non lo so cioé... resta" (Massimo Troisi: Scusate il ritardo)

"Little darling, the smile returning to their faces.
Little darling, it seems like years since it's been here." (George Harrison)

domenica 17 febbraio 2008

La varata della tortora

Era ancora in convalescenza il pavone. Assieme a Long John Silver passavano le giornate giocando a battaglia navale. L'orologio segnava le 15:45. Long John Silver gridò B34 ed il losco, che era andato a far visita al pavone disse: ``Colpito e affondato, questo ne capisce!''. Per la rabbia il pavone chiuse con forza la mano del postino facendo scoppiare 40 e dei 18221 punti di sutura. L'infermiera accorse immediatamente a riparare la mano, il losco le porse il guanto di turi turi turi, che era turi turi turi, dicendo: ``gli infili questo gli terrà la mano calda''. Così fece l'infermiera. Long John Silver stava ingurgitando un Long John senza ghiaccio quando un'ombra entrò dall'uscio tagliando a metà il pavone. L'odore era terrificante; il pavone intuì subito la gravita dell'accaduto. Disse al losco: ``Fai entrare lo straniero!''. Era Santiago il vecchio e scarno mozzo del suo gozzo, che puzzava di Marlin putrefatto. ``Dov'è Manolo'' chiese il pavone. ``E' passato con i nemici quel vigliacco'', rispose Santiago, ``prima di scappare mi ha detto di consegnarle questa lettera sigillata con grasso di pesce palla``. Il pavone afferrò la lettera con l'avida mano del postino: era la dichiarazione di guerra del cane del supremo. Long John Silver intanto aveva cominciato a russare rompendo il silenzio tombale che era calato nella stanza. Il pavone non capiva; il gozzo, capitanato da manolo, forse aveva attaccato i sette nani ma il pappagallo era ancora tra le sue gambe e lui non aveva mai dato ordine di attaccare il supremo ne aveva violato i patti. Colto dalla rabbia tirò fuori il pappagallo, lo afferrò per il manico e disse: ''Canà``, così si chiamava il pappagallo, ''mira Canà, mira le terre ed i mari, poi torna e riferisci ciò che hai visto''. A questo punto lo lanciò dalla finestra. La fine fu la stessa che fecero le colombe quando Noé le lanciò nel bel mezzo del mare. Il pappagallo si schiantò al suolo ma non prima di avere rovesciato tutto il suo contenuto. Il pavone chiamò l'infermiera per ben 19 volte facendosi portare un nuovo pappagallo ma tutti, dopo essere stati riempiti di carburante e lanciati dalla finestra, fecero la stessa fine: si schiantarono al suolo. L'infermiera alla ventesima volta scese al negozio di animali di fianco l'ospedale e scambiò quel pò che era rimasto degli organi del postino con una vecchia tortora grigia. Al negozio di animali avrebbero usato i rimasugli del postino per nutrire le tertarughe marine di contrabbando. Il pavone ricevuta la tortora la battezzo con la saliva di Santiago, chiamandola ``Canà XXI'' e gridò di nuovo: ''mira Canà XXI, mira le terre ed i mari, poi torna e riferisci ciò che hai visto''. Canà XXI schizzò veloce confondendosi presto tra le ombrose nubi. Della tortora non si seppe più nulla. Il pavone si girò di scatto, il suo sguardo raggiunse il losco districandosi tra il fetore di Santiago e l'alito di Long John Silver: ``Devo andare!'' disse, ``Ma sei ancora in convalescenza!'' rispose il losco. ``Devo andare! Quando una cosa si deve fare, si deve fare!''. Un ticchettio innervante improvvisamente attraversò la corsia, quella spia maledetta del Bianconiglio correndo passo davanti la porta con un grosso orologio a cucù in mano e gridando è tardi, è tardi mancano solo due minuti, solo due minuti. Il pavone grido: ``John segui il piano, losco dammi il tempo e non dimenticare le discontinuità spazio temporali'', e si lanciò all'inseguimento della spia. Il losco disse: ``Ma se il Bianconiglio percorre ogni secondo la metà della strada che lo separa dalla porta, quando la raggiungerà?''. Dopo 5 secondi il Bianconiglio fu a 10 centimetri dalla porta, girò a destra, vide una presa di rete e vi si infilò dentro, il pavone facendo uso di tutte le sue contorsionistiche risorse si infilò anch'egli nella fessura ed un sibilo risuonò 16 volte:``ritorneroooooooooo''. Il pavone era finito dentro un HUB a 16 porte venendone replicato altrettante. Il losco, che di reti non ne capiva nulla, grido: ``Miracolo! Miracolo! Il pavone ha il dono dell' ubiquità come padre pio! Ha il dono dell'ubiquità! Miracolo!''. Santiago gli sferrò un calcio nelle palle sia per farlo stare zitto che per non fargli fare più danno: il losco si assopì a terra con gli occhi sgranati e la lingua viola: li resto fino a quando un infermiera in menopausa decise di ricoverarlo in microchirurgia intensiva per eliminare il problema alla radice. La mossa del pavone era stata geniale, l'inseguimento del Bianconiglio era solo un diversivo; il pavone si era prima fatto replicare 16 volte dall'HUB, da li aveva raggiunto 4 access point facendosi replicare anche nell'etere, diventando quindi un segnale a radio frequenza. In questo modo era riuscito ad infiltrarsi in tutte le dorsali di telecomunicazione mondiali, dalle quali avrebbe raggiunto in pochi secondi i quartier generale sia del kamikaze che del supremo con l'intento di prenderne il controllo e di usare la loro stessa tecnologia per distruggerli. Non era ancora finita!!!!

2 commenti:

losco ha detto...

Il profeta non ha ragione ma è come dice lui! Ha previsto un colpo di 'stato' e per pochi secondi così è 'stato'. Qualcuno col dono dell'ubiquità e pieno d'etere ha momentaneamente rimosso tutte le email di questa Università-Bordello per farle riapparire subito dopo, creando stupore tra i presenti.
Hasta la victoria siempre!

Il Pavone ha detto...

Boniii!
State boni!