I feel that ice is slowly melting

"se devo essere sincera.." "No! pecche mica... puoi dire pure una bugia no cioè siamo tutt'e due gli n'si... a coppia..non lo so cioé... resta" (Massimo Troisi: Scusate il ritardo)

"Little darling, the smile returning to their faces.
Little darling, it seems like years since it's been here." (George Harrison)

venerdì 4 aprile 2008

L'inconcepibile vanita' dell'amicizia (ne so fare tanti di questi titoli!)

Attenzione. Il Pavone apre la coda e parla. Non fate attenzione ai colori, ne ai falsi occhi. Non fissate il vibrare delle penne.

Ultimamente ho sorpreso me stesso a riflettere sull'amicizia (grazie, lo so gia' dove e' Piazza Cairoli!). Intendo proprio sull' "universale", non sulle mie amicizie o su quelle di altri.
Non capisco perche', pensando a questo bellissimo concetto, finisce sempre per venirmi in mente l'immagine di una scacchiera. Sapete, proprio il "terreno di gioco" dove si svolgono epiche battaglie tra alfieri, cavalli, REGINE e finti re.
"Pedone in D4", "cavallo in F5", "accidenti la pressione aumenta, meglio un arrocco lungo!". E la fantasia corre. Serve immaginare le mosse dell' "avversario", le sue intenzioni. Perche' ha mosso la torre? Sembra avventato. Ma e' un giocatore esperto, dalle mille partite. Deve avere un piano. Mi copro. Aumento la pressione al centro.
Serve anche mascherare le proprie intenzioni. Tempo, occorre tempo. Spazio e tempo, il segreto della vittoria nelle battaglie (scusate la citazione, normalmente ho in odio le citazioni). Potrei provare un gambetto di Donna cosi', a sorpresa. Ma e' rischioso, potrei scoprirmi. Meglio un approccio piu' conservatore. Se si focalizza sul sacrificio di regina, non vedra' il pericolo dal lato di re.
Le strategie sono raffinate e gli schemi, a lungo studiati nelle partite passate, diventano sempre piu' complessi e proiettati nel futuro. Ad una mossa ne segue un'altra, ad una finta una risposta. Occorre adattarsi al gioco dell' "avversario". La tensione aumenta, lo sforzo si protrae. Ma alla fine dopo una lunga teoria di mosse.....scacco. Ce l'ho fatta. Ho vinto!!

COSA? Cosa si vince? Quale era la posta in palio? A questo punto le fantasie si interrompono, la scacchiera viene rovesciata e i pezzi cadono nel nulla. Rimangono solo le riflessioni.

E' possibile che l'amicizia sia una partita? Quasi una sfida? Il mio amico e' il mio avversario? Le due parole stesse non sono quasi antitetiche? Perche' mi saltano in mente sempre le medesime immagini? Mah, forse un processo di induzione. Spero. O sempre il frutto di una mente disturbata. Credo.

Certo il significato della parola "amicizia" non e' semplice da definire. Non sta a me farlo. Immagino che ognuno se ne dia uno ad hoc per se stesso. Io penso sempre che la radice sia la sincerita'. La mutua comprensione credo derivi da questa.
Naturalmente se si vuole comprendere, condividere. Se si vuole giocare a scacchi e' un altro paio di maniche.
Un aspetto piu' personale: temo di non saper giocare. Spesso sposto l'alfiere diritto davanti a se'. La gente mi dice: "non vale", ma non capisco. "Non gioco piu' con te, non sai le regole". Mi piace giocare a scacchi, anche con gli amici, ma con i pezzi di legno, seduti e magari con un bicchiere di buon vino. In allegria, senza tensioni. Condividendo e aprendo se stessi.

Forse e' la mia coda ingombrante che mi impaccia. Fate voi. Adesso la chiudo in buon ordine e mi rassetto le piume.
Alla prossima, amici!

4 commenti:

profeta ha detto...

A me, caro amico pavone, le citazioni piacciono molto; perché? Rendono onore all'autore. Ti cito con qualche modifica: "Mamma mia questo blog mi sta facendo paura! Ho capito molto e mi congratulo. Non ho bisogno di rifletterci sopra". Hai usato la parola vanità come se ci si volesse vantare di essere amici ma poi nei fatti non lo si è. Volevi dire questo con: "ne so fare tanti di questi titoli"? L'amicizia non è di certo una "banale" partita a scacchi ma non c'è niente di male ad essere amici ed avversari purché la competizione sia leale, se no viene a mancare l'ipotesi di essere amici. Per quanto riguarda le strade su cui muovere l'alfiere cito una bella favola:

Alice dice allo Stregatto: "non riesco a trovare la mia strada".

Lo Stregatto risponde: "nessuna strada è la tua, sono tutte della regina di cuori!".

Per fortuna era solo un sogno ed Alice si è svegliata.

Il Pavone ha detto...

Profeta, intanto sono felice che il mio post ti sia piaciuto o, comunque, abbia suscitato il tuo interesse.
Una precisazione iniziale: quando nel mio vecchio commento dissi "non ho capito molto", non intendevo assolutamente (e mi devi credere in sincerita') che il tuo scritto fosse astruso o non dicesse niente. Semplicemente lo avevo letto piuttosto velocemente. Tutto qua.

A proposito del titolo, intendevo "vanita'" come "fatuita'", "inconsistenza", piuttosto che "vanteria". Per quanto riguarda il "ne so fare tanti..", era solo uno scherzo, mi riferivo al mio precedente post (parafrasi di "l'irresistibile...").

Nel merito, questa volta mi sembra di essere in forte disaccordo con te (siamo tornati alla normalita'!). Non so se tu intenda le parole "avversario" e "competizione" riferite al contesto del quotidiano. Per esempio, siamo competitivi sul lavoro. O nello sport. O a scacchi. O "io voglio essere piu' bello di te". Tutto questo va benissimo. Sono d'accordo con te: la lealta' e' la base per questo.
Ma io mi riferivo a tutt'altro. Io intendevo essere avversario proprio nell'amicizia stessa, nelle emozioni. Esempio banalizzante: "questa cosa non la dico al mio amico perche' mi conoscerebbe troppo e mi indebolirei". Od anche, declinandola al positivo: "potrei ferirlo, meglio omettere". Ecco la partita a scacchi. Penso che sia frutto di delusioni e disillusioni. Non ci si vuole conoscere a vicenda, perche' non si vuole conoscere se stessi, a me pare. Tutto diventa difficile e poco "sincero".
Ribadisco: due piani totalmente differenti.
Un salutone.

profeta ha detto...

Purtroppo, o per fortuna, non "siamo tornati alla normalità". In modo (al solito mio) diverso volevo riferirmi a quel tutt'altro cui ti riferisci tu. Penso che alcune volte sia difficile essere sinceri anche con un amico. In alcuni casi gli amici devono tirarti fuori la sincerità, in altri devono solo capirla in silenzio facendo finta di non averla capita. Ci sono tanti modi di essere amici; ognuno di noi penso dimostri l'amicizia a modo suo. Non so perché ma questo scambio di commenti mi ha ispirato un altro triste, per me, post; domani lo scrivo.

Il Pavone ha detto...

Profeta, avevo equivocato quindi. Ti voglio dire, e te lo dico in assoluta sincerità tanto per rimanere in tema, che apprezzo moltissimo i tuoi commenti. In piu' se la nostra divertente discussione ti ha inspirato un altro post, vuol dire che e' stata utilissima.Sono veramente soddisfatto. Mi accontento di poco, evidentemente!!!! Un salutone e aspetto il tuo post.